venerdì 29 marzo 2013

Parlare coi propri bimbi nella pancia


Sto leggendo un libro molto interessante sulla lettura ai bambini.
Il libro parla anche dell'importanza di parlare ai bimbi già dal grembo materno.
Beh io oggi l'ho fatto.
Ho spiegato a manina (sì perché ultimamente ci va di chiamarlo cosi) che domani partiamo, si va in Portogallo. Gli ho letto alcuni racconti di viaggio presi da internet e lui faceva le bolle.
Sì sì era lui, mi sa che l'idea del Portogallo gli piace moltissimo.
E anche a me e al suo papà che siamo carichissimi e non vediamo l'ora di partire.


Quindi ne approfitto per augurare a tutti Buona Pasqua, al ritorno verrò a raccontarvi di come è andata.
Intanto se volete approfondire questa cosa della lettura ai bambini potete dare un occhio a questo libro Me lo leggi di Giorgia Cozza o se volete avere le idee più chiare sul viaggiare in gravidanza potete leggere questo post che abbiamo pubblicato oggi su miprendoemiportovia

mercoledì 20 marzo 2013

Test diagnostici in gravidanza: l'ecografia morfologica


allontana la paura e vedrai le stelle


Oggi è la giornata della felicità e noi di motivi per essere felici ne abbiamo uno grandissimo.
Abbiamo affrontato questa mattina la tanto temuta ecografia morfologica ed è andata bene.
Inutile nasconderlo, l'ansia era alta, e l'ansia celava la paura di un risultato allarmante.
Ne ho parlato ieri sera al corso per genitori che stiamo seguendo con Luca.
Una mamma che era lì con noi, al secondo figlio, mi ha fatto riflettere.
Mi ha detto che la sua prima morfologica era stata un vero incubo, ha pianto prima, durante e dopo! Poi ora con la seconda è stato tutto molto più naturale e tranquillo dandosi la possibilità di vivere con gioia anche questo momento.
"Ho accettato di essere felice"
E credo che il segreto stia tutto qui.
Accettare la felicità, accettare un dono grande, come dice Luca, che ci è arrivato e smettere di pensare sempre al peggio.
Per una ragione che vale più di tutte, preoccupandoci (che letteralmente vuol dire occuparsi prima di qualcosa) ci neghiamo tutta la bellezza del viaggio.
Di questo viaggio, così diverso, così lontano.

martedì 19 marzo 2013

Viaggiare in gravidanza

I forum su internet sono pieni di domande come quella del titolo, a volte sembra che il viaggio legato alla gravidanza sia un'impresa un po' azzardata.
Se non ci sono rischi fisici per la mamma che le richiedono riposo e se una donna ama viaggiare e si sente a suo agio nel farlo non vedo proprio perché debba rinunciare.


Qualche giorno fa ho lanciato un tweet che diceva più o meno cosi: "mi aspettano 4 weekend in viaggio, non male per una donna incinta. La gravidanza non è una malattia" frase che ha suscitato molti retweet, ergo apprezzamenti. Ho scritto quello in cui credo fermamente e che un po' era la mia paura quando ho visto la linetta rossa del test di gravidanza. Quando sono rimasta incinta non ho smesso di viaggiare, sono andata in Giordania al primo mese e mezzo, ho fatto un on the road in centro Europa al secondo, e adesso che sono al quinto mi aspetta un Fly&drive in Portogallo. In mezzo tante piccole fughe: sulla Paganella a Gennaio, a Torino a Febbraio, in Umbria e Toscana la scorsa settimana. A me viaggiare fa stare bene, non mi stanco, mi mette il buon umore e non capisco perché dovrei smettere.
La gente mi guarda un po' stranita poi chi mi conosce desiste dal cercare di convincermi del contrario.
Non dico che non sia importante prendersi dei momenti di pausa, di riflessione e di ascolto di sè durante la gravidanza dico anche però che, se una vuole, può continuare a viaggiare.
Certo con qualche attenzione in più, ad esempio appena saputo di essere incinta ho dovuto rinunciare ad un viaggio in India perché a detta della mia ginecologa sarebbe stato troppo pericoloso a causa dei virus a cui un turista straniero è esposto ma a parte questo tutto ciò che vi fa star bene è lecito. Quindi partire sì ma dopo aver consultato, ovviamente, il proprio medico.
E voi cosa ne pensate?

mercoledì 13 marzo 2013

Prepararsi a diventare genitori

Ieri sera io e Luca abbiamo fatto una bellissima esperienza che consiglio di fare a tutti coloro che vogliono prepararsi come coppia alla grande avventura di essere genitori.
A Modena, Angela Stradi, insegnante di yoga e counsellor organizza un percorso per genitori di cui qui potete leggere il programma.
I corsi pre-parto servono, sono utili? Internet è piena di queste domande.
Io credo che ognuno di noi debba cercare il corso che più corrisponde alla propria personalità.
Noi, penso, lo abbiamo trovato.
Perché è un corso diverso dal solito, un po' come noi che ci sentiamo sempre un po' "diversi" nel modo di essere dalla maggioranza delle persone in linea col "così fan tutti".
Ebbene ieri sera non ci sono state tante parole, ci sono stati gesti, ci sono state emozioni.


Forti, fortissime, tra me e Luca e tra me, Luca e il gamberetto senzanome.
Ci siamo detti cose importanti. Ci siamo parlati non solo con le parole ma anche coi piedi e con le mani.
Ci siamo amati e abbiamo iniziato ad amare lui. A pensarlo, e a farlo diventare parte di noi.
Grazie Angela, che credi che diventare mamma e papà non sia solo contare le contrazioni e i percentili.

venerdì 8 marzo 2013

Le bolle nella pancia

Oggi l'ho sentito.
Avete presente le bolle di sapone? Che volano alto e poi scoppiano contro qualcosa?
Io adoro le bolle di sapone.



Beh oggi ne ho sentita una contro la pancia.
Ed era lui lo so.
Parlano tutte di farfalle. Io le farfalle non le sento. Che poi dicono che quando ti innamori senti le farfalle allo stomaco e io non ho mai capito bene a cosa si riferiscano.
Però le bolle di sapone quelle le conosco bene.
E una oggi si è infranta contro la mia pancia = inizio a sentirlo.
E non mi sembra più così lontano. Non mi sembra qualcosa che ancora non so bene se c'è.
Lui c'è.
E stiamo iniziando ad annusarci e ad instaurare una relazione.
Ed oggi ero felice. Davvero. Di essere arrivata fin qui.

Io, lui ed il suo papà.

lunedì 4 marzo 2013

Ogni giorno è diverso da quello precedente

Voglia di rivoluzione.
Così apostrofavo la mia pagina facebook qualche mese fa.
Dicono di stare attenta perché se chiedi una cosa con tanta intensità poi l'universo te la dà.
Magari non tutti credono alla storia dell'universo che dà ma fatto sta che io la mia rivoluzione ce l'ho avuta.
Vivere la gravidanza è una rivoluzione continua ogni giorno.
E brava hai scoperto l'acqua calda direte voi.
Ebbene sì avevo bisogno di viverlo sulla mia pelle.
Da ieri ho preso un'importante decisione. Ogni giorno mi ripeto un mantra che mi sta aiutando tantissimo.

Rinuncio a preoccuparmi del futuro e vivo il momento presente.

L'ho trovato, o forse lui ha ritrovato me, per caso o forse no, fra le pagine di un diario che tenevo due anni fa e che è stato testimone della prima grande rivoluzione della mia vita che mi ha portato poi ad incontrare Luca, mio marito, ma questa è un'altra storia.
Oggi non ho più voglia di lamentarmi e sopratutto di preoccuparmi per quello che sarà. Per come faremo e come sarà. Da oggi voglio pensare alle cose belle che mi fanno star bene.
Sarà che è arrivata la primavera?


sabato 2 marzo 2013

Contro ogni stereotipo

Oggi ho dormito fino a tardissimo fra le braccia di lui.
Poi mi sono svegliata e sono piombata dritta dritta nel loop del: "ma se poi succede che..." e via un sacco di paure giganti sulla rovina completa della vita di coppia, sulla perdita totale di una vita come piace a me in favore di un'altra che non mi appartiene fatta di ritmi incessanti scanditi dallo sport a cui portare il bimbetto e la cura maniacale della casa.
Allora mi son messa a leggere e pagina dopo pagina ho terminato il libro di Chiara Cecilia Santamaria "quello che le mamme non dicono" frutto dello tsunami esistenziale che l'ha colpita dopo aver scoperto di essere rimasta incinta, raccontato con estrema sincerità.


E sono arrivata a queste parole che parlano di me e delle paure e dei dubbi che mi attraversano in questi mesi in cui sbagliando lo so, sono tutta proiettata al come e cosa sarà dopo il parto e non mi godo il viaggio attuale in balia delle valutazioni di vite, di cui non so proprio nulla, della gente che mi gira intorno, di mamme che sono mamme in un modo che probabilmente non sarà il mio.

La maternità non può viaggiare sui binari dello stereotipo, altrimenti rischia di diventare un concentrato di frustrazioni tenute a galla soltanto da una rete di sensi di colpa e omertà.

Come sempre la parola chiave è accettazione, accettazione di quanto mi sta succedendo e sopratutto capacità di stare nel qui ed ora senza lasciare libero sfogo alla razionalizzazione di tutto che si basa su dei si fa così decisi da altri.